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Casa Don Guanella: 75 anni di presenza a Lecco
È sempre bello, per capire il presente e viverlo come una corrente d’acqua che deriva da una sorgente lontana e che ha ancora tanto cammino da percorrere, raccontare la storia di un progetto di Provvidenza, come lo è certamente quella di questa Casa, a suo tempo intitolata ad “Alessandro Manzoni”, il quale, a buon titolo, si può considerare il romanziere della Provvidenza.
Qui si racconta, appunto, la storia di un progetto che si diversifi ca secondo i tempi, i protagonisti, i destinatari e i metodi educativi, ma che mantiene sempre i suoi elementi fondamentali: l’accoglienza e la promozione dei minori per liberare le loro potenzialità individuali perché ognuno, nella vita, realizzi la sua vocazione personale; far crescere il giovane dal di dentro perché viva da “buon cristiano e onesto cittadino” (nella formula che don Guanella mutua da don Bosco), cioè da persona animata dalla fede e piena di maturità umana.Il volume è disponibile presso Casa Don Guanella
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Storie per guarire
Di Luca Bettega, illustrazioni di Raffaella Greppi e dei bambini di Casa Don Guanella.
Il volume è disponibile presso Casa Don Guanella.
Occorre un cuore grande per inventare favole o storie che parlino di noi, dei nostri dolori, delle angosce più inesprimibili e delle gioie più schiette. Occorre un cuore grande per ascoltarle, per disegnarle, per viverle: un cuore non ancora spento dalle brutture della vita, un cuore che non si è lasciato talmente vincere dalla paura.
Per questo chi si immerge in queste storie cambia: cambia impercettibilmente, all’inizio non se ne accorge nemmeno, ma il sorriso che sul finale queste storie strappano, comincia a distendere i muscoli del viso, a sollevare lo sguardo, a tracciare un sentiero nuovo verso la vita.
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Storie per vederci meglio
Di Luca Bettega, illustrazioni di Raffaella Greppi e dei bambini di Casa Don Guanella.
Il volume è disponibile presso Casa Don Guanella.
Queste dieci storie, che seguono le “Storie per guarire”, potrebbero essere riassunte in una sottile e pervasiva informazione che le attraversa tutte: “non è tutto qui!”. Sappiamo quali siano gli utenti immediati di queste storie: bambini non visti, non accuditi adeguatamente, non capiti, non amati in modo sano, talora usati, abusati, maltrattati; allargando il cerchio, gli utenti possono essere tutti i bambini che non sono pienamente felici, che hanno carenze di crescita (come è normale), che hanno paure e puntigli, pensieri strani e voglia di felicità. Allargando ancora il cerchio, gli utenti possiamo essere noi adulti, o meglio il bambino che siamo stati e che desidera “vederci meglio” sulle proprie tappe di vita.
Ebbene, per tutti questi lettori il messaggio “non è tutto qui” è consolante, pare dire: aguzza la vista, c’è qualcosa ancora da esplorare, c’è un lieto fine che ti spetta, (e ti aspetta), se hai il coraggio di guardare oltre.
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